Teatro e Danza
09 Maggio ore 21.15Teatro della Concordia San Costanzo (PU)0721.849053www.amatmarche.net  reteteatripu@amat.marche.it

Descrizione

In alcuni periodi, nel corso della vita, capita di rendersi conto che l’immagine che ci siamo scelti, o meglio che desideriamo per noi stessi, ci guardi dall’alto e ci costringa, come imputati, alla sbarra di un processo che decidiamo di autoinfliggerci.
Quanto c’è di obiettivo in questo giudizio? Quanto è frutto del contesto in cui siamo immersi? Oppure, dall’altra parte, rispetto a scelte passate che nei fatti si sono dimostrate sbagliate, è possibile dimenticarne la responsabilità? In generale, giuste o sbagliate, negative o positive, reali o immaginate che fossero queste scelte, siamo in grado di affrontare l’arringa dei sensi di colpa?
Quello che ci propone l’autore con questa storia poco conosciuta è un viaggio tra il sogno e la realtà dentro questi movimenti dell’animo umano. Alcune domande che sembra lo attraversino potrebbero essere le seguenti: Siamo ancora in grado di esercitare la cura? Di essere padri, maestri, guide? Questo è il provocatorio monito che ci lancia Dostoevskij. La commedia di questo grande autore mantiene un’aderenza con la contemporaneità proprio trattando di due uomini qualsiasi che si trovano a combattere con la paura di non essere all’altezza dalla società, dal giudizio altrui e ancor di più dal loro stesso giudizio nei propri confronti. Questo feroce e autodistruttivo gioco di sfida con i propri fantasmi prende sul palco, le fattezze di un dialogo del protagonista Aleksej con un grottesco conoscente, Pavel, che risorge dal passato.
 
Quello a cui assistiamo è un racconto che usa la forma epica e i dialoghi in situazione, il teatro e il cinema, il live e il reperto filmico. Due attori compongono uno spettacolo davanti ai loro spettatori. […] Trusozkij condurrà il suo amico nelle segrete del suo essere, lo trascinerà in basso al punto che Vel'caninov stesso arriverà a considerare le sue stesse gesta, il rapporto con l’ospite e collega e l’ultimo periodo trascorso insieme in quel teatro, “un’ignobile porcata”. Una storia che si muove sul filo della dicotomia redenzione/perdizione. Una seduta di psicanalisi prima ancora che Freud potesse esporre le sue teorie, una riprova del genio letterario di Dostoevskij espresso in un testo minore da riscoprire.

da Fëdor Dostoevskij
libero adattamento di Davide Carnevali
con Ciro Masella e Francesco Villano
regia Claudio Autelli
in video Sofija Zobina e Lia Fedetto
scene Maddalena Oriani
disegno luci Omar Scala
musiche originali e sound design Gianluca Agostini
costumi Margherita Platé
video Alberto Sansone
co-produzione LAB121/TrentoSpettacoli
con il sostegno di NEXT laboratorio per le idee progetto di Regione Lombardia e Fondazione Cariplo
Provincia autonoma di Trento, Centro Servizi Culturali Santa Chiara di Trento

Luogo

SAN COSTANZO

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