Recanati e il colle dell'infinito...

quello vero! Un'inconsueta passeggiata sulle tracce di Giacomo Leopardi

Le Marche insolite

a cura di Chiara Giacobelli

Sempre caro mi fu quest’ermo colle”. Sì, ma quale? I marchigiani sono tanto affezionati a Recanati e al mito di Giacomo Leopardi, quanto ne ignorano le verità più segrete.

Una di queste verità riguarda proprio il Colle dell’Infinito, ormai simbolo della nostra regione in tutta Italia e, oserei dire, nel mondo intero. Oggi chi si reca in visita a Recanati può facilmente raggiungere un belvedere, sul quale campeggia la leggendaria scritta: “Colle dell’Infinito”. La maggior parte dei turisti si accontenta di questo, scatta una foto e torna a casa soddisfatta, aggiungendo tutt’al più la visita alla casa del poeta. Eppure, vi svelo un segreto: quello non è il vero Colle dell’Infinito!

Non è cioè il luogo esatto su cui Giacomo si sedeva per contemplare la famosa siepe e gli “interminati spazi di là da quella”. Fu alla fine dell’Ottocento che questo punto della città venne scelto come Colle dell’Infinito, per un motivo ben preciso: l’angolino di Leopardi era all’epoca incluso all’interno di una proprietà privata e non era certo pensabile renderlo accessibile ai turisti tutti (o quasi) i giorni dell’anno.

Ma c’è una buona notizia. Oggi il vero Colle dell’Infinito, che in realtà coincide con l’orto/giardino dell’ex convento, è divenuto parte integrante del Centro Nazionale di Studi Leopardiani e dal 2003 è aperto al pubblico! Quindi, vi starete chiedendo, come fare per visitarlo? È davvero molto semplice. Basta dirigersi al Centro Nazionale di Studi Leopardiani in orario di apertura (www.centrostudileopardiani.it) e percorrere l’atrio, poi il corridoio, fino a sbucare in quello che un tempo era il giardino privato del convento.

Per i recanatesi l’accesso è completamente libero, mentre i turisti dovranno pagare un piccolo ticket di un euro, nel quale è compreso anche l’ingresso al Museo Didattico Artistico. Una volta sbucati sull’orto, proseguite fino a raggiungere il belvedere: davanti a voi si estendono le colline su cui Giacomo faceva volare la fantasia, mentre alle vostre spalle scoprirete un vecchio tronco mozzato che si erge ancora fiero nonostante le dimensioni. È questo il cipresso tanto caro a Leopardi, che oggi lo ricorda attraverso la sua antica, silenziosa presenza. Se buttate un occhio verso il basso, noterete proprio sotto di voi quel Colle dell’Infinito che i turisti prendono di solito per buono. Non è tanto distante dal vero, tutto sommato, solo un po’ spostato in linea d’aria. Ma l’emozione di calpestare lo stesso quadrato di terreno su cui un tempo Giacomo Leopardi sedeva, sognava e scriveva vale decisamente questa insolita passeggiata.

Chi abbia voglia di essere accompagnato da una guida nel corso del suo peregrinare sulle tracce del poeta, può rivolgersi al Centro Nazionale di Studi Leopardiani per quanto riguarda la visita della struttura: una guida per scuole e comitive è prevista, se prenotata con anticipo. Oppure, uscendo dal Centro e vagando per i saliscendi di Recanati, si può richiedere il supporto di un esperto (anche in questo caso organizzandosi qualche giorno prima) presso l’Ufficio Turismo. Oltre al Colle dell’Infinito e a Casa Leopardi, c’è infatti molto altro da scoprire nella cittadina marchigiana che accolse un’anima inquieta, geniale, affascinante come quella di Giacomo. C’è da scovare per esempio la casa di Nerina, coetanea di Leopardi e da lui celebrata attraverso alcuni versi dopo che morì giovane portata via dalla tisi.

Oppure, sempre restando in tema di donne care al poeta, la casa di Silvia, con la piazzuola de “Il sabato del villaggio”. Il convento di Santo Stefano fu invece donato nel 1443 dalla famiglia Leopardi alla Regione e alla Provincia, per ospitare il Centro Mondiale della Poesia. Passeggiando ancora per qualche minuto, è possibile raggiungere facilmente anche le due chiese di Recanati in qualche modo legate a Leopardi: quella di San Vito (fu proprio nell’oratorio della Congregazione dei nobili che Giacomo lesse i suoi “Discorsi Sacri”) e quella di Sant’Agostino, dal cui chiostro interno è visibile la celebre torre de “Il passero solitario”. Infine, a pochi metri di distanza, si alza solido sulle sue fondamenta Palazzo Antici, che fu la casa natale di Adelaide, madre del poeta.

Informazioni aggiuntive

  • citta: RECANATI
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