Un Conclave con connotazioni marchigiane

16 giugno 1846

 

A giugno si verificano due eventi di grande importanza: uno militare e uno religioso; entrambi incisero notevolmente nella storia d'Italia. Eccoli secondo l'ordine cronologico.

16 giugno 1846

Al Quirinale ha luogo il Conclave da cui uscirà eletto il senigalliese Pio IX, il Papa protagonista del periodo risorgimentale, il Papa dell'Immacolata, del Sillabo, dell'Infallibilità Pontificia.

Come appare dalle Tabelle di Scrutinio di tale Conclave (Tabelle conservate a Macerata), il Collegio Cardinalizio era formato da 62 porporati così suddivisi: dell'Ordine dei Vescovi: 6 cardinali; dell'Ordine dei Preti: 48 cardinali; dell'Ordine dei Diaconi: 8. Il Conclave ha inizio la mattina del 15 giugno 1846; le operazioni si svolgono nel Palazzo del Quirinale, dove, in antecedenza, erano stati eletti uno dopo l'altro due marchigiani: Leone XII di Genga di Fabriano (1823-1829) e Pio VIII di Cingoli (1829-1830). C'è poi un'interruzione con l'elezione del bellunese Gregorio XVI (1831-1846) ed ecco un nuovo papa marchigiano: è Pio IX di Senigallia.

Si procede alla prima votazione: il cardinale Lambruschini è in testa con 15 voti, segue Mastai con 13 voti. Nel pomeriggio si ha la seconda votazione: Lambruschini (avevamo dimenticato di dirlo: è di Genova) ottiene 13 voti, Mastai 17. Terza votazione, la mattina del 16 giugno: Mastai raggiunge i 27 voti, Lambruschini scende ad 11. Si nota pure il cardinale Falconieri che ottiene 6 voti, mentre il cardinale De Angelis, arcivescovo di Fermo, ne ha 5.

Quarta votazione: pomeriggio del 16 giugno 1846. Al cardinal Mastai vanno 36 voti; a Lambruschini 10; De Angelis ne ottiene 6; Falconieri 4. Mastai è il primo, ha raggiunto il quorum, è eletto papa e prende in nome di Pio IX. I votanti sono stati 50 su 62.

Pio IX inizia così il suo pontificato che sarà il più lungo della storia: dal 16 giugno 1846 al 7 febbraio 1878, cioè 31 anni, 8 mesi e 22 giorni. Sarà anche il papato più "tormentato" e segnerà la fine del papa-re e la caduta dello Stato Pontificio.

C'è da notare che fra i primi quattro classificati (Mastai, Lambruschini, De Angelis, Falconieri), Mastai e De Angelis sono marchigiani. Oltre a loro due, vi erano altri cardinali marchigiani o nati nelle Marche o marchigiani di adozione perché vescovi di sedi marchigiane: nati nelle Marche sono Polidori, nato a Jesi nel 1778; Castracane degli Anterminelli nato nel 1779 a Urbino; Pianetti, nato a Jesi nel 1780; Ciacchi, nato a Pesaro nel 1788, Cadolini, nato in Ancona nel 1775, Ugolini, nato a Macerata nel 1783, Mattei, nato a Pesaro nel 1792, Bernetti (già segretario di Stato), nato a Fermo nel 1779; Ferretti, nato in Ancona nel 1775. Marchigiani naturalizzati: Soglia vescovo di Osimo, Corsi di Jesi, Cagiano de Azevedo di Senigallia.

Da quanto sopra si evince che su 62 cardinali del Sacro Collegio 14 erano marchigiani o di nascita o di "adozione". Notare inoltre che la documentazione ufficiale di tale conclave si trova a Macerata nella Biblioteca Mazzi Borgetti: sono le tabelle dello scrutinio con a fianco riportati a penna i voti: misurano cm 40x35. In Vaticano non esiste (forse è scomparsa) la Relazione ufficiale del Conclave 1846.

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Ancona base per siluri contro gli austriaci.

10 giugno 1918

 

L'evento militare ebbe luogo il 10 giugno 1918: Luigi Rizzo, partendo dalla base navale di Ancona a bordo del Mas 15, affiancato dal Mas 21 condotto dal guardiamarina Giuseppe Aonzo, attacca la flotta austriaca che ha le due corazzate: Santo Stefano e Tegetthoff, vere fortezze galleggianti, ciascuna con 88 bocche di fuoco. Due siluri lanciati da Rizzo centrano la Santo Stefano che alle 6.05 si inabissa con 89 marinai, i feriti austriaci sono 29. Rizzo riesce a sfuggire all'inseguimento. Tale affondamento dà il colpo di grazia agli Austriaci. Dopo 5 mesi avremo la vittoria del 4 novembre 1918. Sarà vendicata così l'onta di Lissa (1866).

Gabriele Nepi

 

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