Monte Vidon Corrado, la storia

Monte Vidon Corrado è sorto in epoca medievale in posizione strategica, sull’asse di comunicazione tra la valle del Tenna e il Chienti, in uno sperone panoramico che domina il territorio dai Sibillini al mare.

Di quel passato resta il toponimo, riferibile al ”castello di Guidone” ed in seguito di “Corrado”, uno dei figli di Fallerone, resta la prima menzione in un documento del 1229, quando Fermo cercò la coalizione con i castelli vicini per arginare la volontà d’espansione di Rinaldo, duca di Spoleto; la matrice medievale è fortemente leggibile nella struttura urbana, improntata sull’antico incasato del castello feudale le cui mura poligonali, attualmente inglobate in costruzioni più tarde, risalgono al XIV-XV secolo.

Perché salire a Monte Vidon Corrado?

Per passeggiare nelle stradine silenziose tra le antiche mura in cotto, visitare il delizioso centro storico dove ogni casa ha variopinti fiori sui balconi: domina la facciata settecentesca della parrocchiale di San Vito, con all’interno tele settecentesche del Monti, un intenso crocefisso di scuola del Guercino e la cappellina secentesca del santo dedicatario interamente stuccata.

Passando davanti al palazzotto quattrocentesco con decorazioni in cotto e arco ogivale senese, si giunge alla piazzetta del comune, su cui si affaccia la dimora del grande artista del ‘900 Osvaldo Licini. È una casa padronale settecentesca, strutturata su tre livelli, dove Licini – dopo gli anni degli studi accademici a Bologna e a Firenze, dopo il soggiorno parigino – ha scelto di vivere insieme alla moglie svedese Nanny. Entrando nelle stanze si respira la dimensione esistenziale dell’artista, insignito del Gran Premio della Biennale nel 1958, anno della sua morte. Dalle finestre si può ammirare il suggestivo paesaggio con le colline che da una parte digradano al mare e dall’altra salgono verso il profilo ondulato dei Sibillini: sopra lo spazio cosmico, dove sembra di veder fluttuare le ammiccanti Amalassunte, gli arditi Angeli Ribelli, i curiosi Olandesi Volanti e tutte quelle fantastiche creature “erranti, erotiche, eretiche” come il genio che le ha ideate. Sempre in piazza Osvaldo Licini si trova il Centro Studi a lui dedicato, con una ventennale attività di ricerca ed espositiva a suo attivo: in esposizione permanente foto, lettere, la raccolta di sessantatre carte liciniani con disegni, scritti e poesie che coprono tutte le fasi della sua produzione artistica; alcune sono realizzate su carta intestata del Comune e risalgono al decennio 1946-1956 in cui Licini è stato sindaco del suo paese.

Scendendo attraverso il piccolo sottoportico denominato “Galleria dell’Arte” si giunge al parco pittorico, che nella bella stagione si tinge di fiori e piante con i colori della tavolozza liciniana. La passeggiata intorno al centro storico offre incantevoli scorci panoramici sui borghi limitrofi e fino al lontano orizzonte montano.

Ma Monte Vidon Corrado non è solo arte, storia, paesaggio: insieme a Falerone, Massa Fermana e Montappone fa parte dello storico distretto della paglia, che ha radici settecentesche. Gran parte della popolazione era impiegata nell’intero ciclo di produzione, dalla raccolta alla lavorazione delle trecce, alla realizzazione dei cappelli fino alla vendita nelle fiere e nei mercati. Attualmente il paese è specializzato nella realizzazione di accessori moda e di minuterie metalliche.

Passato e presente, cultura e tradizioni, sapori genuini, grande senso di ospitalità…una visita a Monte Vidon Corrado per trascorrere ore piacevoli in un luogo in cui la natura e la sensibilità dell’uomo hanno creato un’armonica stratificazione storica.

 

fonte: www.comune.montevidoncorrado.fm.it

Informazioni aggiuntive

  • citta: MONTE VIDON CORRADO
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