Uomo eccellentissimo nelle lettere e singolar matematico

Pesaro 1545 - 1607 

Quella del marchese Guidubaldo del Monte Santa Maria, signore di Monte Baroccio è una delle più interessanti figure di scienziato del ‘500.

Primogenito del primo conte di Monte Baroccio, nacque a Pesaro nel 1545 e dal padre fu inviato a corte per la sua formazione. A Pesaro ebbe compagni di studi il duca Francesco Maria della Rovere ed il poeta Torquato Tasso.

A soli 14 anni gli fecero sposare la piccola Felice, figlia naturale del duca della Rovere, dalla quale ebbe ben 17 figli.

Personaggio tipico del suo tempo e perfetto cortigiano, al crescente interesse per la matematica e la scienza ed alle cure della famiglia affiancò l’attività militare, tanto che ad appena vent’anni fu nelle fanterie del Fregoso in Ungheria, e solo per motivi di salute fu costretto ad abbandonare l’avventura della partecipazione all’offensiva contro i turchi conclusasi con la battaglia di Lepanto.

Nel 1577 pubblicò a Pesaro il frutto dei suoi studi matematici, il “Mechanicorum liber”, ristampato a Venezia, tradotto in volgare, nel 1581 rieditato più volte anche dopo la sua morte. Opera largamente diffusa non solo in Italia, ottenne al del Monte notorietà nel mondo scientifico (“uomo eccellentissimo nelle lettere e singolar matematico” lo definì il Sansovino, “misurator de’ gran corpi celesti” il Tasso) ed un positivo contatto e scambio di esperienza con Galileo Galilei, testimoniato da numerose citazioni di elogio di quest’ultimo verso il pesarese.

Sembra anzi che Guidubaldo del Monte, ottenuto grazie alla pervenuta notorietà l’incarico di visitatore generale delle città e fortezze del Granducato di Toscana, si produsse in alcuni esperimenti di meccanica applicata all’arte militare con il Galilei, successivamente raccomandato dal del Monte al potentissimo fratello cardinale Francesco Maria che lo protesse a Roma e gli fece ottenere la cattedra di matematica nelle università di Pisa e poi di Padova.

La storia non ha mai chiarito se il ritiro dello scienziato a Mombaroccio, del quale divenne conte alla morte del padre Raniero nel 1587, avvenne per dissapori con la corte del cognato, il duca Francesco Maria II della Rovere, ovvero per la volontà di dedicarsi con tranquillità ai suoi studi, che spaziarono in più campi: oltre alla meccanica ed all’architettura militare, astronomia, cosmologia, balistica.

Certamente il del Monte risiedette per lungo tempo nella sua piccola contea, che abbellì con diverse opere pubbliche, causando però appesantimento all’erario, così che lasciò arduo compito al figlio Francesco Maria, che dovette risanare i conti pubblici.

Rimpianto dal mondo scientifico, Guidubaldo morì a Pesaro, dove era rientrato per avere sollievo dalla sciatica, il 7 gennaio 1607.

 

Giovanni Martinelli

 

Informazioni aggiuntive

  • citta: PESARO

Altro in questa categoria:

Preferenze Cookie
Le tue preferenze relative al consenso
Qui puoi esprimere le tue preferenze di consenso alle tecnologie di tracciamento che adottiamo per offrire le funzionalità e attività sotto descritte. Per ottenere ulteriori informazioni, fai riferimento alla Cookie Policy.Puoi rivedere e modificare le tue scelte in qualsiasi momento.
Analytics
Questi cookie ci permettono di contare le visite e fonti di traffico in modo da poter misurare e migliorare le prestazioni del nostro sito. Ci aiutano a sapere quali sono le pagine più e meno popolari e vedere come i visitatori si muovono intorno al sito. Tutte le informazioni raccolte dai cookie sono aggregate e quindi anonime.
Google Analytics
Accetta
Declina
Accetta tutti
Rifiuta tutti
Salva la corrente selezione